| alba1x5 |
| | Ok, cm avrete capito sn una fan di Ido & Soana Allora inziamo qst FF! Cara Nihal, con oggi sono passati esattamente dieci anni da quando tu e Sennar siete partiti per le terre ignote e, dieci anni da quando mi sono innamorato di Soana. Non ho mai provato una cosa del genere. Giorno dopo giorno mi rendo conto che non potrei vivere senza di lei. Solo che in tutti questi anni lei non si è mai accorta di nulla. Forse il suo cuore appartiene ancora a Fen...non potrò mai competere con lui...Vuol dire che continuerò ad amarla in silenzio, così non la farò soffrire, anche perchè io non so fare a meno di lei. Del suo carattere solare, del suo sguardo profondo e sicuro, delle sue labbra rosee e morbide. Inoltre tra 5 giorni ci sarà il ballo all'Accademia e spero di riuscire a strapparle un ballo. Ora che rileggo quello che ti sto scrivendo, mi sento ridicolo. Questo non è il comportamento adatto ad un Cavaliere di Drago. Ma ora veniamo a te e Sennar. Quanto manca alla nascita? Non vedo l'ora che tu me lo descriva nella prossima lettera. Avete già deciso come chiamarlo o chiamarla? Ora devo andare in Accademia. Spero di avere presto vostre notizie. Ido
Ido rilesse un'ultima volta la lettera che aveva scritto. Non poteva mandarla. Era imbarazzante. Solo che non aveva tempo per scriverne un'altra, così delicatamente la piegò e, dopo aver aperto il cassetto della sua scrivania con tutte le lettere ricevute da Nihal e Sennar, e la depose lì. Ad un tratto un fruscio lo distolse dai suoi pensieri. Rimase in ascolto per capire da dove provenisse quel rumore. Poi sentì dei passi. Sorrise. Si doveva essere svegliata. Così si alzò dalla sedia e, aprendo la porta, si affacciò nella stanza accanto. Si guardò intorno. Il pagliericcio era vuoto. All'improvviso la figura di Soana gli si stagliò davanti. Aveva ancora lo sguardo assonnato, ma la sua bellezza non veniva offuscata dai capelli arruffati o dagli occhi un po' gonfi. Gli sorrise. Lo gnomo sentì le budella sciogliersi. Non riusciva a dire nulla. Sentì le guance ardere. Odiava quando gli accadeva, perchè significava che non riusciva ad avere il pieno controllo delle sue emozioni; ma questo un Cavaliere di Drago non poteva permetterselo. Fu la maga a salutare per prima :<< Buongiono! Devi già andare in Accademia? >>. Ido riuscì a rispondere :<< Ehm...si...ho perso un pò di tempo a scrivere una lettera a Nihal e Sennar e... >>. Ma non riuscì a finire in tempo la frase, che sul volto di Soana si dipinse una sfumatura di entusiasmo ed, dalla sua bocca fuoriusciì un fiume di parole :<< Se non l'hai ancora inviata, posso continuarla io? Vorrei tanto scrivere loro qualcosa...mi mancano tanto...>>. Lo gnomo si sentì spiazzatto. Doveva inventare una scusa e, anche velocemente. :<<ehm...ecco...a dire il vero io...vorrei scrivegli una lettera da solo...ho delle cose personali da raccontare...>>. Soana rimase un po' delusa da quella risposta. In genere quando Ido scriveva una lettere ai suoi allievi, alla fine era lei a concluderla mandando dei resoconti veloci su ciò che accadeva nel Mondo Emerso. Così rispose :<<oh...va bene...vuol dire che ne scriverò una io >>. Si sforzò di sorridere, ma non sembrò di certo che fece sentire Ido più sollevato; anche perchè in volto era diventato completamente rosso. Sembrava che le orecchie gli avrebbero preso fuoco da un momento all'altro. Lo gnomo non poteva più sopportare quella situazione, così disse velocamente :<< Ora devo andare. Stasera rimani di nuovo qui a dormire? >>. La maga sorrise di nuovo con sincerità :<< Se per te non ci sono problemi, sì, rimango volentieri! >>. Ido sospirò. Era riuscito a cavarsela :<< Bene, allora puoi pensare tu alla cena? Nel pomeriggio ho una riunione con Nelgar e, non sono a che ora finisco >>. Soana annuì convinta :<< Certo, non ti preoccupare! >>. Ido se ne andò meno imbarazatto di prima. Dopo aver sentito la porta chiudersi, la maga rimase un attimo immobile al centro della stanza, pensando a cosa avesse scritto lo gnomo di tanto personale. Si raccontavano sempre tutto. Scosse la testa. Se lui non voleva dirglielo, significava che non le riguardava. Così si decise a fare colazione. La mattinata passò tranquillamente. Dopo essersi vestita, Soana fece capolino al mercato; perchè doveva comprare qualcosa per la cena. Quando tornò a casa, si preparò il pranzo ed, infiene diede una riordinata in casa. Mentre riassettava il suo comodo letto, pensò che Ido aveva proprio bisogno di una donna. Sorrise. Probabilmente aveva conosciuto qualcuna e, si vergognava di raccontarle i particolari. Verso l'ora di cena, Makrat era diventata assurdamente silenziosa rispetto al caos della mattina; così Soana approfittò di quel momento di pace e, stancamente, si sedette sulla poltrona di Ido. Voleva leggere un libro. Ma quando lo prese, si fermò. Cambiò idea. Così si diresse nella stanza dello gnomo alla ricerca di carta e penna. Aprì il cassetto della scrivania e vi trovò un foglio piegato in due. Lo prese tra le mani. Non era da lui conservare fogli. Lo aprì. Lesse parola per parola. Non riusciva a crederci. La maga si lasciò prendere dallo scorrere delle parole. Capì perchè lo gnomo era stato così riservato quella mattina. Si sentì quasi male. Lo aveva fatto soffrire per tutti questi anni. Era così assorta nella lettura, che non sentì la porta aprirsi e rumore di alcuni passi. Quando ormai era arrivata quasi a metà lettera, sentì tossire qualcuno sulla soglia della stanza. Si voltò di scatto, come chi sta commettendo un reato ed è stata colta in flagrante. Si sentì ancora peggio, perchè il suo sguardo incontrò quello di Ido. Era ritto davanti a lei e stava arrossendo di nuovo. Solo che il suo sguardo non faceva trasparire nessun emozione. Soana invece non sapeva cosa dire. Il suo sguardò passò frastornato varie volte dalla lettera allo gnomo. Dopo un pò disse :<< Ido...io... >>; ma non riuscì a concludere la frase che lo gnomo le chiese scostatamente :<< Ti prego, ridammi la lettera >>. Allungò una mano. Aspettò. La maga lo guardava cercando in lui una risposta a tutto quello che aveva letto, ma non la trovò. Allora provò a pensare cosa dire, ma non riuscì a trovare le parole adatte. Così a testa bassa, consegnò la lettera. Ido senza esitazione la strappò in due. Soana era confusa, non sapeva più cosa pensare, chi era in realtà l'uomo che le stava di fronte. Alla fine lo gnomo disse :<< E ora, ti prego, lasciami da solo... >>. Soana, tenendo la testa sempre più bassa per l'umiliazione, uscì dalla stanza. Non fece in tempo a voltarsi che la porta si chiuse. Rimase un attimo lì davanti, cercando di capire cos'era successo, ma come risposta ebbe solo una stretta allo stomaco. Poi si sedette sul suo letto, cercando di trovare un fine a quei pensieri che la stavano travolgendo tutti insieme. Ido l'amava. L'amava da dieci anni e lei non si era mai accorta di nulla. Si mise le mani nei capelli. Com'era possibile che non era riuscita a capirlo? Lo aveva fatto soffrire per tutto questo tempo. A quel pensiero si sentì ancora peggio. Inoltre quel giorno lo aveva ferito ancora di più. Forse, quando l'aveva vista con la lettera in mano, aveva pensato che lei stesse curiosando tra le sue cose. Una fitta lancinante le prese alla testa. Doveva calmarsi. Così si alzò e si diresse in cucina a preparare la cena. Forse sarebbe riuscita a far uscire lo gnomo dalla sua stanza. Ma, anche mentre preparava la cena, non riusciva a far altro che pensare alle parole della lettera "Giorno dopo giorno mi rendo conto che non potrei vivere senza di lei...". Arrossì e sorrise. Le mancava sentire quelle parole da qualcuno. Non aveva mai pensato ad Ido come all'uomo della sua vita. All'improvviso si accorse che era riuscita a preparare la cena. La servì in tavola. Mise un piatto al suo posto ed uno a quello dello gnomo. Poi timidamente si avvicinò alla porta della sua stanza. Sporse l'orecchio sinistro per sentire un qualche rumore. Nulla. Allora bussò e disse :<< Ido, la cena è pronta. Vieni? >>. Dopo qualche secondo, la sua voce rispose da dietro la porta :<<no, grazie...non ho fame in questo momento...>>. Soana non insistette. Lentamente si diresse al tavolo e svogliatamente mangiò la sua cena. Mentre masticava, guardava il posto vuoto di frote al suo. Lo stomaco le si chiuse di scatto. Posò le stoviglie in cucina e si mise a letto. Soffiò sulla candela accesa sul suo comido e la fiamma si spense immediatamente. La maga nel buio della stanza si girava e rigirava nel letto. Non riusciva a dormire. L'immagine del posto vuoto le si presentava sempre davanti agli occhi. Dopo un po' capì perchè le dava fastidio. Perchè lui non c'era, perchè da quando Nihal e Sennar erano partiti, lui le era stato accanto fino ad amarla, perchè in quei dieci anni avevano condiviso molto. Quel silenzio le pesava come un macigno che premeva sul cuore. Non poteva più sopportarlo. Così si alzò ed in punta di piedi si diresse verso la stanza di Ido. Aprì la porta slienziosamente. Era tutto buio. Infatti anche lo gnomo era già andato a letto. Poi la sua figura si mosse sul letto e si mise a sedere. Soana gli chiese imbarazzata :<< Stavi dormendo? >>. La sua voce era inconfondibile :<< No, non ci riuscivo... >>. Silenziosamente la maga si avvicino al lato destro del letto e chiese :<< Posso sedermi? >>. Ido, tirandosi un pò più su, rispose :<< Certo...ma perchè tu non dormi? >>. Quando Soana si sedette, i suoi occhi si erano abituati all'oscurità della stanza e, infatti, riusciva a distinguere tutti i tratti del volto dello gnomo. Dopo qualche secondo, rispose :<< Neanche io ci riuscivo... >>. Allora Ido le disse immediatamente :<< Se è per la lettera, davvero non ne vale la pena... >>. Senza pensare, Soana gli poggiò delicatamente una mano sulle labbra per zittirlo; infine gli disse soavemente :<< Non dire nient altro... >>. Lentamente avvicinò la sua testa a quella di Ido. Era la cosa giusta da fare, per entrambi. Lei si avvicinò ancora di più. Ormai i loro nasi si sfioravano. Lo gnomo continuava a guardarla, fino a che con una mano non le sfiorò una guancia. Aveva sempre desiderato poter toccare quella pelle liscia e seducente che si rifiutava di invecchiare. Fece scorrere lentamente i polpastrelli sul volto. Poi anche lui avvicinò la sua testa ed, ormai le loro labbra quasi si toccavano. Possibile che stesse accadendo davvero? Voleva che quel sogno non finisse mai, che all'improvviso tutto si fermasse e che ci fossero solo loro due circondati dal nulla. Infine sporse un pò di più le labbra, che toccarono quelle di Soana. Erano morbide, proprio come immaginava. Lei rispose a quel bacio tanto atteso. Si lasciò trascinare dolcemente da quell'atmosfera. Non aveva fretta. Dieci anni non erano nulla in confronto a quel momento. Continuarono così per molto tempo, lasciandosi cullare dai sentimenti che provavano l'uno per l'altro; fino a che non si addormentarono l'uno accanto all'altro.CONTINUA... Mi raccomando, fatemi sapere se vi è piaciuta! Almeno questa prima parte...eheh... Scusate per alcuni miei errori cm "comido=comodino"! Ma qnd ho scritto la FF, ero distrutta! ^.^ Spero vi piaccia lo stesso!
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